BREVE
STORIA DEL CORPO FORESTALE
Le
foreste sono la più ricca espressione di milioni di anni di
evoluzione della vita sulla terra. Esse racchiudono all'incirca il
90% delle specie animali e vegetali viventi terrestri e molte specie
non sopravvivrebbero senza vaste aree di foresta in cui spostarsi.
Questa
ricchezza che possediamo ci rende estremamente responsabili nel
partecipare al grande progetto di salvaguardia e tutela di queste
straordinarie espressioni che la “Madre Natura” ci ha voluto
affidare con grande generosità.
Come
abbiamo accennato sopra, con l’istituzione delle numerose aree
protette, il nostro paese è ben determinato a salvaguardare i suoi
beni naturalistici esistenti, per cui vanta il primato europeo per
la biodiversità animale e vegetale.
L´auspicato
aumento delle zone sottoposte a tutela è legato a un diffuso
sistema di vigilanza sul territorio, volto a rendere effettiva la
tutela di questo importante patrimonio naturalistico e a fornire ai
visitatori e alle popolazioni locali informazioni e supporto. Un
ruolo molto rilevante nella sorveglianza e tutela dello
straordinario patrimonio naturalistico nazionale è svolto a livello
nazionale dal Corpo
Forestale che svolge con grande determinazione il proprio ruolo al
servizio della natura.
Tracciare
una ricostruzione storica del Corpo Forestale, comporta certamente
un grosso sforzo tecnico-organizzativo ma ancora maggiore può
rappresentare un grosso rischio di credibilità, questo per le
tormentate e complesse vicissitudini che il Corpo ha passato nel
corso degli anni che hanno segnato la sua presenza nel panorama
ambientale italiano pre e post unitario sino ai giorni nostri. La
storia del Corpo Forestale si è intrecciata fortemente con le
vicende proprie del popolo italiano dalla data di istituzione sino
ai giorni nostri, a seconda dei periodi storici, veniva influenzato
da scelte ed indicazioni politiche che venivano dall’alto. Ad ogni
modo cercheremo di ricostruire il percorso storico seguendo le vie
percorse ed i vari passaggi che hanno portato il Corpo Forestale
sino al terzo millennio che purtroppo si presenta con grandi
incognite, come a volere ancora una volta percorrere una strada
insicura e irta di pericoli per la stessa unitarietà e
sopravvivenza.
Tutti
i forestali d’Italia hanno scelto di operare con passione e
senza riserve per il bene della natura e dell’ambiente in
generale, con grande passione e con la consapevolezza
di potere partecipare e adempiere al compito di salvaguardare
l’ambiente dagli attacchi indiscriminati dell’uomo, tenendo
presente di essere espressione e parte integrante di una solida
istituzione intesa come “Corpo
tecnico con funzioni di polizia” sin dal lontano 1822.
Infatti, il 15
ottobre 1822, può considerarsi una data storica per l’Italia
forestale perché nasce
il Corpo Forestale. Il Re Carlo Felice di Savoia,
per la prima volta costituì un’amministrazione statale che si
doveva occupare della
custodia del controllo e della difesa
del patrimonio boschivo nazionale che allora gli apparteneva. Ora,
in qualsiasi angolo della nostra penisola, i boschi sono di tutti ed
appartengono alla collettività, in quanto al Rè si sono sostituiti
i cittadini, ai quali i Forestali devono garantire il “diritto
alla fruizione del bosco e
dell’ambiente più in generale”.
Con
l’emanazione delle Regie patenti del 15 dicembre 1833 il re Carlo
Alberto permise un allentamento delle norme che rogolavano le
attività all’interno dei boschi, tuttavia, egli avviò un’opera
di modernizzazione dello Stato e diede nuovo impulso
all’Amministrazione forestale piemontese e ne stabilì la
riorganizzazione su base territoriale, anche se il suo alto ideale
era quello dell’unificazione Nazionale che non potè vedere
realizzata perché, dopo la sconfitta di Novara, nel 1849, abdicò a
favore del figlio Vittorio Emanuele II e si ritirò in esilio a
Porto, in Portogallo.
A
partire dalla proclamazione del Regno d’Italia, nel 1861, fu
avviato il processo di unificazione della legislazione in materia
forestale vigente negli Stati pre-unitari.
Come
riportato sopra, il 20 giugno 1877 fu varata la legge n° 3917
che individuava indirizzi e prescrizioni unitari che i
proprietari terrieri dovevano osservare
per potere effettuare
i tagli e le opere ammesse sui terreni collinari e montani. Finalmente, lo Stato iniziava a
prendere coscienza della necessità di adottare misure adeguate per
contrastare i fenomeni di dissesto idrogeologico.
Il
2 giugno 1910, con la legge n.277, o legge “Luzzati” si
verificava una svolta storica nel panorama forestale nazionale,
infatti, veniva ristrutturato il Corpo Reale delle Foreste e si
iniziava a procedere ad un vero e proprio concepimento culturale che
tendeva alla nascita e costituzione dei futuri Demani Forestali.
Il
3 marzo del 1912 con il provvedimento legislativo n° 134, si
stabiliscono per legge gli organici del Corpo Reale delle Foreste.
Il cammino non fu facile e dopo alcuni anni e precisamente il 16
maggio del 1926, il Corpo Reale delle Foreste viene soppresso e nel
1928 viene istituita la Milizia Nazionale Forestale, un Corpo
Speciale impostato su basi militari-tecniche che, durante il regime
proseguirà l’opera di incremento del patrimonio boschivo,
soprattutto con finalità a carattere produttivo. A tale scopo, il
30 Dicembre 1923, viene emanato il R.D. n.3267 che come già
ricordato sopra, ha
rappresentato la fondamentale direttrice di orientamento normativo
di tutela del territorio rurale e montano, attraverso la previsione
del vincolo idrogeologico, la
regolamentazione dell’utilizzo dei boschi e dei pascoli, il controllo dei dissodamenti e dei movimenti
dei terreni, l’apertura delle strade e delle costruzioni.
Nel
1943 la Milizia Nazionale Forestale viene sciolta e il personale fù
chiamato a costituire il Real Corpo a cavallo delle foreste.
Dopo
il secondo conflitto mondiale, il Corpo forestale – attraverso un
nuovo ordinamento che prevede la nascita della Direzione Generale
delle Foreste, degli Ispettorati Regionali, Provinciali e
Distrettuali e dei Comandi Stazione – viene ripristinato. Agli
appartenenti del Corpo forestale, nei ruoli degli ufficiali,
sottufficiali e guardie, viene riconosciuto lo status di personale
tecnico con funzioni di polizia.
Il
12 marzo del 1948, con il D. Lgs. n. 804, viene smilitarizzato e
prende il nome di Corpo Forestale dello Stato per assolvere ai
compiti che permangono ancora nell’ordinamento di salvaguardia del
patrimonio boschivo nazionale, di proseguimento dell’opera di
sistemazione dei versanti e di vigilanza sulle buone pratiche
selvicolturali.
Il
“nuovo” Corpo Forestale nasceva in un Paese ancora coperto dalle
macerie causate dagli eventi bellici e tuttavia era proiettato con
grande convincimento verso un futuro di impegno quotidiano volto
alla ricostruzione materiale e morale del paese che usciva da una
disastrosa guerra. Attento alle esigenze del territorio, era la
massima espressione dello Stato in materia di
tutela e incremento del patrimonio forestale italiano. Con la
legge n° 991 del 25 luglio 1952, definita legge della montagna, si
aprirono nuove possibilità di sviluppo del settore forestale, in
particolare per il mezzogiorno
e le cosiddette “aree depresse” dove erano assenti strutture e
infrastrutture utilissimi per una dignitosa esistenza umana.
L’impegno profuso dal
Corpo Forestale favorì il “rinascimento” di questi territori
montani dove via via si instauravano redditizie attività
agro-silvo-pastorali.
A
partire dagli anni 70, lentamente viene meno l’aspetto tecnico ed
inizia a prendere maggior peso l’attenzione nei confronti dei
reati in materia ambientale, in particolare il Corpo Forestale
potenzia il sistema di lotta agli incendi boschivi, anche con
l’utilizzo di aeromobili ad ala rotante. Vengono decentrate verso
le regioni molte competenze precedentemente in capo al
Governo centrale. Tali dispositivi modificano sostanzialmente la
natura del Corpo forestale, impegnato in modo crescente in attività
di rilievo nazionale e compiti regionali attraverso apposite
Convenzioni tra Stato e Regioni.
Negli
anni ’80, con la costituzione del Ministero dell’Ambiente, gli
agenti e gli ufficiali del Corpo forestale vengono direttamente
impegnati nella vigilanza e nella repressione delle violazioni
compiute a danno dell’ambiente.
Nel
1981, con la legge n° 121 di riorganizzazione della Polizia di
Stato, il Corpo Forestale dello Stato entra a far
parte del comparto sicurezza, divenendo la quinta Forza di
Polizia. Ad essa, oltre alla tutela del patrimonio naturalistico
nazionale, viene attribuito, il concorso nell’espletamento dei
servizi di ordine e sicurezza pubblica. Il 22 settembre 1988, il
nuovo Codice di procedura penale ha conferito
al personale del Corpo Forestale le qualifiche di Ufficiali
ed agenti di Polizia Giudiziaria e con le Leggi n° 78/2000 e n°
128/2001, le funzioni del Corpo vengono rafforzate per quanto
riguarda il comparto della Pubblica Sicurezza.
Il
6 dicembre 1991 lo Stato emana un’altra importante legge di
protezione della natura e dell’ambiente, infatti, viene emanata la
legge quadro n° 394 sulle aree protette e
al Corpo Forestale viene affidata la sorveglianza sul
rispetto delle norme in essa contenute. Il 24 febbraio 1992, un altro
interessante provvedimento legislativo interessa il Corpo Forestale,
infatti, con la Legge n. 225 che legifera in tema di protezione
civile, vengono attribuiti ulteriori compiti all’Amministrazione
forestale e il Corpo Forestale viene inserito come struttura
operativa nazionale nell’ambito del Servizio di Protezione civile.
Viene potenziato il sistema di lotta attiva agli incendi boschivi e
il personale inquadrato nei ranghi del Corpo Forestale viene
utilizzato in soccorso delle popolazioni colpite da calamità
naturali. Tali attribuzioni vengono riaffermate con la Legge n° 36
del 6 febbraio 2004. Ancora nel 2000 con l’entrata in vigore della
nuova Legge quadro in
materia di incendi boschivi, n° 353 del 21 novembre,
il Corpo Forestale è interessato per l’applicazione di
interessanti norme in essa contenute. Sempre nel 2000, con la Legge
n° 365, il Corpo Forestale concorre allo svolgimento del
monitoraggio per la prevenzione del dissesto idrogeologico e con il
Decreto Legislativo n° 258/2000, per quanto riguarda la materia di
controllo delle acque.
A
seguito della costituzione in regione autonoma e per come previsto
dall’art. 3 dello Statuto Speciale della Regione Siciliana che da
facoltà al Presidente della Regione a creare propri Corpi di
Polizia, il 5 aprile del 1972, il legislatore siciliano emana la
Legge n° 24 che istituisce il Corpo Forestale della Regione
Siciliana e al quale vengono affidati i compiti previsti dal D.L. 12
marzo 1948, n° 804, in analogia al Corpo Forestale dello Stato,
funzioni rintracciabili
più o meno in tutte le epoche storiche del panorama forestale
legislativo nazionale. Poteva essere chiamato guardiaboschi o
guardiacaccia, il “Forestale” svolgeva prevalentemente un servizio di vigilanza
a favore della collettività che nel corso dei secoli non
badava tanto alla gestione del territorio attraverso la visione del
bosco in senso panoramico-paesaggistico e ricreativo ma alle
gestione dei propri bilanci economici, attraverso l’utilizzo, a
volte, indiscriminato e selvaggio delle aree
boscate.
Il
Corpo Forestale della Regione Siciliana, opera nell’ambito del
territorio regionale per lo svolgimento dei compiti e delle
attribuzioni previste da norme comunitarie, statali e regionali, al
fine di perseguire l’obiettivo primario d’interesse generale
della conoscenza, della sorveglianza, del controllo, della difesa e
della valorizzazione del territorio forestale e montano, del suolo,
dell’ambiente naturale e delle aree protette. Il Corpo Forestale
della Regione Siciliana, detiene inoltre lo stato giuridico, le
uniformi e le attribuzioni di qualifica che possiede il Corpo
Forestale dello Stato in campo nazionale. Tali prerogative vengono
riconfermate anche da recenti leggi regionali delle quali citiamo la
n° 16 del 6 aprile 1996, la n° 10/96
che detta norme di attuazione e competenze e infine
un’altra importantissima norma regionale ovvero, il Decreto del
Presidente della Regione Siciliana del 20 aprile 2007 (Competenze,
ordinamento professionale, articolazione in posizioni all’interno
delle rispettive categorie ed organici del Corpo Forestale della
Regione Siciliana). Il Decreto, in analogia alle competenze
giuridico-professionali del Corpo Forestale dello Stato, ridefinisce
l’ordinamento professionale del personale del Corpo Forestale
della Regione Siciliana, secondo posizioni articolate all’interno
delle rispettive categorie, all’organico nei rispettivi ruoli ed
alle competenze del personale inquadrato nel Corpo. Stabilisce
inoltre, i ruoli degli agenti forestali, dei sovrintendenti, degli
ispettori e dei commissari forestali. Inoltre ridefinisce anche i
ruoli di altre figure tecniche-amministrative che svolgono attività
lavorative e di affiancamento del personale forestale in divisa. Da
quanto sopra descritto, appare evidente che la figura del
“Forestale” in Sicilia mantiene le caratteristiche tipiche
giuridiche e normative che sono proprie del “Forestale” dello
Stato, quindi non un dualismo di ruolo ma una separazione puramente
formale.
La
molteplicità dei compiti affidati al Corpo Forestale, dunque,
affonda le radici in una storia professionale dedicata alla difesa
dei boschi e si è nel tempo evoluta per la tutela del patrimonio
naturale e dell’ambiente, la difesa dagli inquinamenti e il
contrasto delle illegalità commesse in violazione delle norme in
materia ambientale, la lotta agli incendi boschivi.
La
legge ha dato al Corpo una definitiva e chiara natura giuridica ed
ordinamentale: quella di una Forza istituzionale di polizia, ad
ordinamento civile, specializzata nella difesa del patrimonio
agro-forestale italiano, della flora e fauna e nella tutela
dell’ambiente, del paesaggio e dell’ecosistema, preposta al
controllo del territorio rurale e montano e chiamata a concorrere
nell’espletamento di servizi di ordine pubblico, pubblica
sicurezza, pubblico soccorso e protezione civile. Mentre il Corpo
Forestale dello Stato è alle dipendenze del Ministro delle
Politiche Agricole e Forestali, il Corpo Forestale Siciliano, in
quanto Regione a Statuto Speciale, è alle dipendenze del Presidente
della Regione come forza di polizia regionale e dell’Assessore
all’Agricoltura e Foreste amministrativamente. Il capo del Corpo
Forestale dello Stato che è un dirigente generale, esercita il
coordinamento ed emana le direttive per il funzionamento ed
indirizzo gestionale ha sede presso il Dipartimento Foreste a Roma
all’interno del suddetto Ministero mentre per quanto riguarda il
capo del Corpo Regionale, espleta le proprie funzioni presso il
Dipartimento Regionale delle Foreste con sede a Palermo.
Il
ruolo del Corpo Forestale, nel corso di questi ultimi anni si è via
via ampliato e allargato nei vari settori che interessano
l’ambiente. Di pari passo si è sviluppato l’interesse verso
l’ambiente da parte di chi ne fruisce e del personale forestale
che si pone a tutela di tale bene.
Oggi
il panorama legislativo in materia ambientale, per la sua vastità
connessa alla etereogeneità delle angolazioni e dei settori, è
ampio e non di rado di natura profondamente tecnica. Queste
particolarità comportano per il personale del Corpo Forestale
addetto alla vigilanza una completa formazione nella conoscenza dei
principi fondamentali sui quali si basano le leggi e i regolamenti.
L’esaltazione
delle funzioni e dei valori naturalistici dei boschi,
oggi alquanto incompresi e trascurati dalla nostra opulenta
civiltà dei consumi, è un altro obiettivo prioritario che persegue
con tenacia il Corpo Forestale, poiché è forte la convinzione che
il rafforzamento di questi elementi è utile a stimolare e far
crescere nell’uomo ed in particolare nei giovani, la cultura
dell’ambiente e del rispetto per il territorio che in fondo è la
sola condizione essenziale indispensabile per la salvaguardia della
natura.
Per
il personale del Corpo Forestale, la salvaguardia della natura,
riveste carattere prioritario, nella misura consentita dalla legge,
dalla disponibilità di personale e di strumenti. Non ci sono altri
propositi se non di servire la collettività difendendo l’ambiente
che ad essa appartiene.
Vincenzo Crimi
Commissario Superiore del Corpo Forestale
INNO
DEL FORESTALE
Nel
silenzio dei sentieri,
ove l'aquile hanno il vol,
nelle valli, arditi e fieri,
siam le scorte assieme al sol.
La
foresta c’è sorella,
c'è fratello il monte, il pian
per la nostra Italia
bella
noi silenti vigiliam.
Forestal,
la tua montagna,
sempre
pronto a tutelar !
Forestal,
che alla montagna
offri tutta la tua vita
ad operar sempre t'invita
la foresta secolar.