IL CORPO FORESTALE DELLA REGIONE
SICILIANA
A DIFESA DELL’AMBIENTE NATURALE DEL PARCO REGIONALE DEI
NEBRODI
Nella
sua ampia estensione, poco più di ottantaseimila ettari, suddivisi
in 23 comuni, il Parco Regionale dei Nebrodi è tra i più giovani
parchi d’Italia, ma anche tra i più dinamici per tanti motivi,
tra cui la sua collocazione geografica inserita in gran parte
all’interno di un
circuito che favorisce il turismo naturalistico, grazie al suo
territorio ricco di straordinarie testimonianze antropologiche,
culturali e ambientali. Questi elementi di grande rilevanza,
favoriscono una massiccia fruizione turistica che a volte viene
penalizzata dalla diffidenza dei
residenti per l’insufficienza di
infrastrutture e per la rigidità del suo regolamento, per il
suo vasto, irregolare e
a volte tormentato territorio, e quindi per l'esposizione continua al rischio di incendi
boschivi.
Il
territorio, che riveste grande importanza nel panorama naturalistico
nazionale, è suddiviso in 23 ridenti comuni ognuno dei quali ha
delle caratteristiche diverse ma sempre riconducibili alle
peculiarità generali del territorio;
Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capizzi, Caronia, Cesarò,
Floresta, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mistretta,
Sant’Agata Militello, Santa Domenica Vittoria, San Fratello, San
Marco D’Alunzio, Santo Stefano Camastra, San Teodoro, Tortorici,
Ucria, in provincia di Messina. Randazzo, Bronte, e Maniace, in
provincia di Catania e Troina in provincia di Enna. Le popolazioni
di questi comuni si attendono molto dal parco, come a volere
attingere a piene mani quel benessere socio-economico che ancora
tarda ad arrivare, e quel valore aggiunto, in termini di
potenziamento del richiamo turistico, ritenuto determinante per lo
sviluppo controllato dell’intero territorio.
Chi
ama viaggiare senza fretta e in punta di piedi, dotato solamente di
animo contemplativo, all’interno del Parco dei Nebrodi trova il
giusto equilibrio tra rumori e silenzi, tra inquietudine e
distensione, emozioni uniche che solo da queste parti la natura può
elargire a chi di essa ne ama le sue essenze più pure.
Il
territorio dei Nebrodi,
è uno scrigno ricco di storia naturale e “summa”
di cultura forestale, botanica, zoologica, antropologica, geologica,
archeologica e sociale e al suo interno è racchiuso quanto di più
bello la natura sia riuscita ad esprimere in quest’area
geografica.
In
questo ambiente inamovibile, sembra che tutto si muova: la fauna
molto ricca, le componenti floristiche multiformi e dense di tonalità
che sembrano consacrate alla natura, piccoli manufatti rurali che
ancora oggi riescono a procurare all’appassionato emozioni molto
intense. Beni naturalistici che ci vengono consegnati grazie alla
saggezza e lungimiranza delle tante genti che nel corso degli anni
hanno saputo conservare e lasciarci, più o meno intatte. Ricchezze
inalienabili ed indivisibili che l’uomo contemporaneo deve sapere
conservare, valorizzare e difendere dagli attacchi dell’era
moderna. Se nella nostra civiltà del superfluo ci fermassimo un
momento e avessimo la voglia di osservare e riflettere, ci
accorgeremmo che alcune piccole cose della vita sono ancora più
preziose dei gioielli.
Una
bellezza straordinaria e al tempo stesso maestosa, riesce ad accompagnare il visitatore in tutto quel
paradiso di verde che si estende quasi dalle rive del mare Tirreno e
passando attraverso boschi incontaminati, a sud lambisce le estreme colate dell’Etna, “il
grande signore del fuoco”.
La
macchia mediterranea, alcune specie quercine quali il cerro, il
leccio, la roverella, la sughera e altri cedui a foglia caduca,
caratterizzano la zona fitoclimatica del lauretum,
o piano mediterraneo. Alle quote più elevate troviamo piccoli
insediamenti di castagno, e
il regno del faggio che può essere puro o frammisto ad altre specie
arboree quali l’acero, il frassino e arbustive quali
l’agrifoglio, il pungitopo, il biancospino e rari insediamenti di
tasso e conifere. La presenza vegetazionale in quest’area esprime
quelle caratteristiche tipiche ed uniche sia per interesse
scientifico che per l’appartenenza al panorama naturalistico
nebrodeo.
Malgrado,
le estreme condizioni climatiche ed ambientali di questo territorio,
il panorama si presenta ricco di variabili naturali che offrono al
visitatore attento forti emozioni. Basti pensare alla
diversificazione antitetica dei suoi paesaggi
così vari, nudi e rigogliosi, aspri e levigati, statici e vitali,
ora splendenti, ora foschi ma fusi nella solidissima cornice
di un territorio senza pari, dove l’ambiente per certi versi può
considerarsi integro e dove si arricchisce la crescita culturale di
che ne apprezza le qualità. Consacrandone
le doti di fornitore permanente di qualità ambientale, il
legislatore, ha voluto sottoporre a tutela e salvaguardia il
territorio del Parco dei Nebrodi, attraverso alcune produzioni
legislative che riferendosi a leggi nazionali, rendono
le caratteristiche naturali di questo ambiente altamente
protetti.
La
tutela dell'ambiente è ormai una condizione essenziale per la
sopravvivenza stessa dell'uomo e in ogni caso rappresenta una
garanzia per consentire una qualità della vita a livelli
accettabili. Anche questo tipo di tutela, così importante per la
società e per la sua evoluzione, confluisce inevitabilmente nel
diritto. Il diritto dell'ambiente si propone come importante
baluardo contro la intollerabile e incivile drammaticità di scempi
al paesaggio, abusivismi edilizi, rifiuti, incendi, bracconaggio,
inquinamenti di quegli elementi che consentono la vita degli
animali, delle piante, dell'uomo stesso.
Nel
1981 viene emanata la L.R. 98/81 che sottopone a tutela una grossa
porzione del territorio siciliano, con il fine di controllare ed
orientare qualsiasi intervento dell’uomo sulla natura.
A
distanza di 12 anni dall’emanazione della sopraccitata Legge
e seguenti modifiche ed integrazioni, il
legislatore siciliano produce
il decreto Assessore Territorio e Ambiente n° 560 del
04.08.93 che di fatto istituisce il Parco dei Nebrodi e l'ente di gestione denominato Ente Parco dei
Nebrodi,
con sede amministrativa a Caronia, Alcara Li Fusi e Cesarò in
provincia di Messina.
La
sorveglianza dei territori inclusi all’interno del Parco dei
Nebrodi, è affidata al Corpo Forestale della Regione Siciliana, ai
sensi dell’art.13 della Legge Regionale 6 maggio 81, n° 98, così
come sostituito dall’art. 12 della Legge Regionale 9 agosto, 88 n°
14.
Nel
Parco dei Nebrodi il Corpo Forestale della Regione Siciliana è
presente con due Comandi Provinciali denominati Ispettorati
Ripartimentali delle Foreste con sede a Catania e Messina, da cui
dipendono territorialmente 13
Comandi Distaccamento Forestale. Gli uffici periferici hanno sede
nei comuni di Capizzi, Caronia, Cesarò, Floresta,
Galati Mamertino, Militello Rosmarino, Mistretta, San Fratello,
Tortorici in provincia
di Messina, Randazzo, Bronte e Maniace in provincia di Catania e
Troina in provincia di Enna.
La
particolarità dei servizi d’Istituto previsti per legge e svolti
dal Corpo Forestale della Regione
all’interno del Parco dei Nebrodi, consiste primariamente nella
consapevolezza di prendere parte all’ambizioso programma
culturale, tanto ambizioso quanto affascinante, finalizzato a
rendere migliori le condizioni di vita dell'uomo e lo stato di
conservazione della natura, riservando loro la massima
considerazione.
Ma
non basta promulgare leggi, e il nostro Paese non è in fin dei
conti troppo carente in questo senso. Occorre invece indurre al
rispetto delle normative ambientali, mediante la cultura e la
valorizzazione delle risorse della natura in particolare nelle aree
protette, attraverso un'opera di prevenzione e quando questa non
basta, di repressione condotta con grande senso di responsabilità,
competenza, professionalità ed ove occorra, intransigente rigore.
Nessuno
dei circa sessanta forestali è in servizio nel Parco per caso:
ognuno ha scelto di vivere senza riserve e, più che altrove,
ottemperare al compito di salvaguardare questo delicato ambiente, di
essere espressione del “Corpo
tecnico con funzioni di polizia”, sin dal lontano 1822 quando
nacque e fu delegato a guardia dei boschi del Rè. Ora, in nessun
luogo quanto nel Parco dei Nebrodi, i boschi sono di tutti ed al Rè
si sono sostituiti i cittadini, ai quali i Forestali siciliani
devono garantire il “diritto
alla fruizione del bosco e
dell’ambiente più in generale”.
Questo
impegno passa anche attraverso la fornitura di indicazioni su come
muoversi ed agire nel godimento di questi beni naturalistici, in
base alla norme vigenti e attraverso il
censimento e la mappatura delle specie animali e vegetali e
monitorando le condizioni di salute di queste presenze ed in
particolare di quelle varietà soggette a temibili patologie, così
da aggiornare quotidianamente la conoscenza del loro ininterrotto
divenire, intervenendo per lenirne le sofferenze, comunemente
indotte dall’uomo.
Il
lavoro nel Parco dei Forestali, tende a scongiurare che per effetto
di forme di interventi ed utilizzazioni contrastanti con le norme
vigenti, si possano causare dei danni all’ambiente naturale. Con
il loro impegno, i Forestali ci ricordano ed esaltano il valore,
oggi trascurato, dei boschi, per il quale tanta gente dei Nebrodi si
spingeva sino alle alte quote ad accaparrarsi calore, farina,
lettiera, legname. Ci ricordano anche le
esigenze di questi beni naturalistici e anche il da farsi per
scongiurare qualsiasi danno contro di essi e trasmettendo ad altri
queste conoscenze quasi perdute.
L’esaltazione delle funzioni e dei valori naturalistici dei
boschi, oggi alquanto incompresi e trascurati dalla nostra opulenta
civiltà dei consumi, è un altro obiettivo prioritario che persegue
con tenacia il Corpo Forestale, poiché è forte la convinzione che
il rafforzamento di questi elementi è utile a stimolare e far
crescere nell’uomo ed in particolare nei giovani, la cultura
dell’ambiente e del rispetto per il territorio che in fondo è la
sola condizione essenziale indispensabile per la salvaguardia della
natura.
Sono centinaia, forse migliaia, adulti, giovani e bambini,
provenienti da tutto il mondo, di ogni età e condizione sociale, di
ogni scuola, di ogni associazione, di ogni istituzione o ente,
pubblico o privato, idonei o diversamente abili, esperti o insicuri,
tutti condotti per mano dai Forestali lungo i sentieri del Parco,
affinché con i loro comportamenti, non sfuggano
alle indicazioni, ai suggerimenti, alle spiegazioni fornite con
passione e competenza dalle guardie forestali. Tutti, siano anziani
o giovani, hanno da imparare e dal cui dialogo si apprende e si
accresce la conoscenza che evita i comportamenti scorretti, che
generano le emergenze.
Quanti
incendi sono stati evitati per il buon governo del fuoco? Quanti
incidenti scansati dalla rinuncia ad un percorso troppo ardito e di
un consiglio preso? Quanta sarebbe la sporcizia diffusa, se non
vedessimo il prossimo portare via i propri rifiuti? Quanto
resisterebbero i piccoli rifugi dei Nebrodi se non li rispettassimo
come fossero
cosa nostra. A chi non vuole imparare non resta che la punizione:
penale se l’azione è reato, pecuniaria, se a carattere
amministrativo.
Per
il personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana, la
salvaguardia della natura, riveste carattere prioritario, nella
misura consentita dalla legge, dalla disponibilità di personale e
di strumenti. Non ci sono altri propositi se non di servire la
collettività difendendo l’ambiente che ad essa appartiene.
Vincenzo CRIMI
Commissario Superiore del Corpo Forestale